APPROVATA IN COMMISSIONE SANITA' LA PDL CARLONI PER LA LOTTA AL TABAGISMO

APPROVATA IN COMMISSIONE SANITA' LA PDL CARLONI PER LA LOTTA AL TABAGISMO

IV COMMISSIONE APPROVA PDL LOTTA AL TABAGISMO
Le principali finalità della proposta di legge, licenziata all’unanimità, sono quelle di ridurre il numero di fumatori attivi, tutelare quelli passivi e l’ambiente

Ridurre il numero di fumatori attivi, tutelare quelli passivi e l’ambiente. Sono le finalità della proposta di legge sulla lotta al tabagismo approvata all’unanimità dalla IV commissione “Salute”, presieduta da Fabrizio Volpini (Pd).
La pdl, a iniziativa del consigliere Mirco Carloni (Ap), prevede l’introduzione di un piano regionale triennale per la lotta al tabagismo con misure finalizzate alla prevenzione, all’assistenza ai fumatori per la disassuefazione – anche attraverso la promozione di servizi, iniziative e progetti dedicati presso i centri territoriali – alla tutela dei non fumatori. Previsti, inoltre, interventi per la protezione ambientale dagli scarti del fumo con particolare attenzione alla tutela dell’ambiente nei luoghi pubblici e di aggregazione.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità il fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile. L’Oms calcola che quasi sei milioni di persone perdono la vita ogni anno per i danni da tabagismo, tra le vittime oltre 600mila sono non fumatori esposti al fumo passivo.
In Italia i fumatori sono 11,7 milioni, secondo il rapporto Doxa-Iss 2017, e rappresentano il 22,3% della popolazione (22% nel 2016). In diminuzione gli uomini tabagisti che scendono a 6 milioni rispetto ai 6,9 milioni del 2016, mentre aumentano le donne fumatrici che da 4,6 milioni del 2016 salgono a 5,7 milioni.
Tra i marchigiani nella fascia d’età 18-69 anni, il 25% è fumatore, il 21% rientra tra gli ex tabagisti e il 54% non fuma (dati sorveglianza epidemiologica Passi 2012-2015). L’abitudine al fumo nelle Marche è più diffusa tra i giovani, in particolare fra i 18 e 34 anni, e si riduce con l’età. E’ più frequente fra gli uomini (28%) rispetto alle donne (22%) e fra le persone più svantaggiate economicamente (36 per cento).
c.c.