BILANCIO DELUDENTE DEI PRIMI 6 MESI DI CERISCIOLI. LA REGIONE E' FERMA E SENZA STRATEGIE.

BILANCIO DELUDENTE DEI PRIMI 6 MESI DI CERISCIOLI. LA REGIONE E' FERMA E SENZA STRATEGIE.


L’azione della Giunta regionale è priva di una chiara strategia.
Ceriscioli ancora non si è calato nella parte di governatore: sono stati 6 mesi di rinvii, sottovalutazione dei problemi e scelte ragionieristiche. La gestione delle vicende relative a Banca Marche, sanità e punti nascita, bilancio regionale, infrastrutture e rilancio dell’economia è stata disastrosa.
Sono preoccupato per il futuro.
Nonostante siano passati sei mesi dalla sua elezione  il presidente Ceriscioli non si è ancora essersi minimamente calato nel suo ruolo di governatore. L’azione reale della Regione è ferma da mesi ed è palese l’assenza di una chiara strategia.   La vicenda Banca Marche è stata gestita in modo errato . Prima ci sono stati mesi di silenzi e sottovalutazione del problema, poi sono state fuori luogo le parole di entusiasmo con le quali Ceriscioli ha accolto il decreto del Governo che ha azzerato i risparmi di una vita a circa 60.000 marchigiani, impoverito il territorio marchigiano, azzerato il valore delle fondazioni bancarie e  non tutelato il personale che ora subirà la riorganizzazione. Nel bilancio regionale nemmeno un euro è stato destinato al ristoro dei risparmiatori. Per fortuna è stato approvato il mio ordine del giorno che impone la costituzione di un fondo di solidarietà per chi ha perso tutto.
Sulla sanità spaventa, in vista della futura riorganizzazione dei servizi, la logica ragionieristica e priva di sensibilità sociale con la quale si è proceduti al taglio dei tre punti nascita di Osimo, Fabriano e San Severino che il primo Gennaio chiuderanno i battenti. Occorreva concedere una deroga e non procedere con un atteggiamento da burocrate. Inoltre, addio alla concertazione: lo scippo della contrattazione sindacale di area vasta è stato un affronto ai sindacati senza precedenti, con riflessi preoccupanti sul personale.
Il bilancio regionale è bloccato ed i bandi europei su cui presentare le domande non sono ancora pronti. Della riorganizzazione regionale non c’è traccia.
Preoccupante è stata anche l’assenza di una strategia per le infrastrutture a cominciare dall’incertezza sul futuro per l’Aeroporto delle Marche, dove non vi è stata alcuna azione volta a superare il parere ENAC, perdendo così mesi preziosi.  Inoltre non si può dimenticare lo smantellamento della società Centralia spa che ha cancellato il complesso lavoro degli ultimi dieci anni sulla la Fano-Grosseto, preferendo  inserirla nel calderone del piano quinquennale delle opere pubbliche dell’Anas.
Per il bene di tutta la comunità marchigiana il prossimo anno è necessario che Ceriscioli cambi marcia e non si rifugi  dietro ai silenzi, a logiche ragionieristiche e non si limiti solo ad esaltare l’azione del governo Renzi, ma utilizzi il suo peso politico ed istituzionale sia per effettuale scelte strategiche per lo sviluppo, per l’occupazione e per il welfare, sia per rivendicare provvedimenti in favore del territorio marchigiano e non subire passivamente decisioni che lo danneggiano come nel caso di Banca Marche. Purtroppo, vista questa partenza scricchiolante, non sono fiducioso che ciò accadrà.