CARLONI: “CERISCIOLI SULLA SANITA’ 5 ANNI DI RITARDI E NESSUNA PROGRAMMAZIONE”

Intervento il 5 Febbraio 2020 in consiglio regionale sul piano socio-sanitario

CARLONI: “CERISCIOLI SULLA SANITA’ 5 ANNI DI RITARDI E NESSUNA PROGRAMMAZIONE”
 

Ancona, 4 febbraio 2020 – “ Il piano sanitario che approda oggi in aula arriva a soli 4 mesi dalle prossime elezioni regionali e 5 anni di ritardo. Basterebbe questo dato per descrivere il carattere politico di questo atto che rappresenta la sintesi perfetta di questi 5 anni di Governo Regionale: promesse, parole, occasioni mancate ed errori. Considerato che il precedente piano è scaduto nel lontano 2014 e che ci sono stati molti anni per portare il piano all’attenzione dell’aula una nuova proposta da attuare e rendere operativa è del tutto evidente che questa è una precisa scelta politica di questa maggioranza che tenta con questa operazione di nascondere l’operato compiuto in questi anni; così il Consigliere regionale della Lega Mirco Carloni è intervenuto questa mattina in aula consiliare.

I ritardi del Governo Ceriscioli sulla Sanità sono inaccettabili e sotto gli occhi di tutti: 5 anni di criticità e di problematiche sanitarie che non hanno trovato adeguate risposte da parte della Politica Regionale con la conseguenza che si è persa parte della fiducia dei cittadini verso il sistema sanitario regionale. Le lunghe liste di attese, la chiusura di 13 ospedali, la chiusura di reparti ospedalieri, la riduzione dei servizi domiciliari , la mancanza di personale, le inefficienze nella prenotazione delle visite, la fuga dei medici, le difficoltà nelle assunzioni.. Sono queste alcune problematiche quotidiane con cui chiunque di noi ha avuto a che fare in questi anni raccogliendo dal territorio quotidianamente un grido di protesta e di preoccupazione.

In questi anni è sembrato più volte che quello di non far funzionare il sistema socio-sanitario fosse una precisa scelta politica volta a stremare, stancare e scoraggiare i cittadini e consegnare alla fine il servizio pubblico nelle mani del privato che fa le stesse prestazioni di fianco a casa e che magari noi provvediamo anche a convenzionare. Lo stesso vale anche per i servizi territoriali in cui è stato lasciato volutamente uno spazio eccessivo alla privatizzazione.

E’ evidente che le scelte prese negli ultimi quattro anni nel campo della salute siano state totalmente sbagliate.