FUSIONE DEI COMUNI: STAMATTINA IN COMMISSIONE E' STATA FATTA UNA FORZATURA SENZA PRECEDENTI

FUSIONE DEI COMUNI: STAMATTINA IN COMMISSIONE E' STATA FATTA UNA FORZATURA SENZA PRECEDENTI

Questa mattina si è svolta la commissione regionale Affari Istituzionali nella quale si è discussa la PdL 14 avente per oggetto il recepimento della legge Del Rio all’interno della normativa regionale sulle fusioni tra i comuni.  Sono più volte intervenuto, come vicepresidente della commissione e come relatore dei minoranza della legge in oggetto,  nell’acceso dibattito per sottolineare che sono favorevole alla semplificazione e alle riforme che migliorino la vita dei cittadini e che i processi di fusioni e di unione tra i Comuni possono essere in tal senso strumenti importanti e necessari per semplificare ed efficientare i servizi, tuttavia manca la certezza che dalle fusioni derivino benefici legati allo sblocco del patto di stabilità per i comuni coinvolti.
Sulla vicenda di questa mattina è stata fatta una forzatura senza precedenti perchè nel caso dell’incorporazione di Pesaro e Mombaroccio i cittadini avevano chiesto, attraverso la raccolta di più di 500 firme, di potersi esprimere preventivamente. Non solo non è stata rispettata la legge Del Rio, ma, dopo aver realizzato l’errore a cui si andava incontro, è stata depositata frettolosamente una legge regionale che la recepisce escludendo, ed è proprio qui la forzatura, quei casi dove l’iter di fusione era stato già avviato senza referendum comunale. La maggioranza ha scelto incredibilmente di andare avanti ad oltranza pur avendo capito l’errore. La norma approvata oggi in commissione è in violazione dei più elementari principi del diritto e del buon senso.
Se a quanto accaduto oggi in commissione si aggiunge la proposta avanzata da Ceriscioli di un piano di fusione in 23 maxi-Comuni dei 236 Comuni delle Marche in cui si assiste ad un piano dirigistico e calato dall’alto che rischia di calpestare la volontà popolare e il policentrismo delle Marche, allora si coglie un sintomo generale più preoccupante, ossia voler imporre le fusioni tra Comuni sulla testa dei cittadini calpestando la partecipazione popolare. A questo approccio dirigistico e non partecipativo mi opporrò in tutte le forme.