Il PD opera per chiudere il Santa Croce

Il PD opera per chiudere il Santa Croce

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“C’è un disegno oscuro ai danni della sanità fanese: vogliono chiudere il Santa Croce e costruire l’ospedale unico provinciale a Pesaro. Non lo permetteremo mai, se necessario organizzeremo una sollevazione popolare per impedire che l’ospedale di Fano diventi un poliambulatorio”.
Mirco Carloni lancia l’allarme sanità e denuncia manovre opache nelle istituzioni locali pesaresi e nella giunta regionale per iniziativa di dirigenti del Pd, con conseguenti omertà politiche sul fronte fanese. “Ci sono strane consonanze che mettono a rischio i servizi sanitari sul territorio fanese”, dichiara il candidato sindaco della coalizione “La scelta giusta per Fano”, che ha posto il rafforzamento dell’ospedale Santa Croce in testa al suo programma di governo. “A Pesaro Matteo Ricci trova consensi alla sua candidatura a sindaco – sottolinea Carloni – accreditando la tesi che l’ospedale unico non si farà a Fosso Sejore bensì a Muraglia. E, guarda caso, mentre l’assessore regionale Mezzolani continua a pronunciare parole al vento, nella delibera regionale che ha assegnato pochi giorni fa all’azienda ospedaliera Marche Nord lo studio di fattibilità dell’ospedale unico provinciale il sito non viene indicato. Questo comporterebbe la chiusura tout court del Santa Croce con il trasferimento a Pesaro di tutti gli utenti di Fano e delle valli Metauro e Cesano per i più elementari servizi sanitari, comprese le analisi del sangue. Tutto questo è inaccettabile per la terza città delle Marche”.
Mirco Carloni addita all’opinione pubblica l’ipocrisia e l’interessata disattenzione sul tema di una certa politica fanese, in particolare quella del candidato sindaco Seri. “Abbiamo sentito il vincitore delle primarie del centrosinistra, sostenuto da Ricci e Ucchielli che considerano Fano una colonia di Pesaro – afferma Carloni -, dire che si batterà per la difesa del Santa Croce. Intanto i suoi mandanti politici lavorano per chiudere l’ospedale fanese. Gli elettori, in particolare quelli di centrosinistra, conoscono già questa ipocrisia. Si verificò anche quattro anni fa. I dirigenti del Pd nella campagna elettorale per le regionali del 2010 si prodigavano ad assicurare gli elettori che nessuno avrebbe ridimensionato il Santa Croce. Invece, appena passate le elezioni, l’assessore regionale alla sanità del Pd presentò il progetto dell’ospedale unico. Mezzolani ha preso in giro anche noi su quel progetto perché ancora non è stato capace di reperire un solo euro di fondi regionali o statali. Il raggiro si perfeziona adesso con l’intenzione di realizzare l’ospedale nella città di Pesaro”.
Senza tentennamenti Carloni dice che a queste condizioni il progetto dell’ospedale unico deve essere bloccato. “Innanzitutto non è possibile – afferma – costruire un’opera pubblica da 400 milioni di euro solo con capitali privati. Significherebbe condannare all’impoverimento le politiche sociali del territorio per i prossimi 50 anni allo scopo di pagare il canone ai costruttori, come è accaduto altrove in Italia. Inoltre, occorre individuare un sito veramente baricentrico in rapporto alla popolazione del territorio servito. E Fosso Sejore non lo è, oltre a essere un luogo inadatto perché fragile sul piano ambientale e di rilievo turistico. La zona baricentrica, come dimostrano gli studi demografici, è la piana di Santa Maria dell’Arzilla, facilmente raggiungibile con le infrastrutture autostradali accessorie e con opportune bretelle. Quello è l’unico sito possibile per un eventuale ospedale unico provinciale, il cui progetto deve essere partecipato e condiviso dalla popolazione e non solo dai vertici istituzionali”.