IL PIANO PER LA RIDUZIONE DELLE LISTE DI ATTESA SIA CONDIVISO, CENTRATO SUL TERRITORIO E TEMPESTIVO

IL PIANO PER LA RIDUZIONE DELLE LISTE DI ATTESA SIA CONDIVISO, CENTRATO SUL TERRITORIO E TEMPESTIVO

“Sono  preoccupato perché al di là degli annunci roboanti, la montagna rischia di partorire solo un topolino, anche dannoso. Il piano per le lista di attesa, infatti, deve essere condiviso con i medici, deve privilegiare il rafforzamento della rete territoriale, deve puntare sulle nuove tecnologie e deve entrare a regime al massimo entro l’anno, altrimenti è solo uno spot inefficace, che fa compiere rilevanti passi indietro al sistema sanitario regionale.

“Valuterò nel dettaglio il piano una volta approvato  perché condivido il fatto che la priorità assoluta per i cittadini sia l’abbattimento delle liste di attesa. Tuttavia le premesse emerse sono negative e mi preoccupano, sotto molteplici aspetti .

CONDIVISIONE

“In primo luogo un cambiamento deve essere condiviso. Non si può fare un piano contro i medici di famiglia ed ospedalieri, bensì deve essere pienamente condiviso con loro: i medici, soprattutto quelli di famiglia, sono i protagonisti su cui puntare per garantire il successo dello stesso piano e per assicurare quel filtro necessario per ridurre la domanda di prestazioni inappropriate. Invece il piano trasforma il medico ospedaliero in ambulatoriale e quello di famiglia non viene adeguatamente valorizzato nella rete territoriale”.

MENO OSPEDALE E PIU’ TERRITORIO

“Come sottolineato dai medici, il piano fa compiere un passo indietro di decenni al sistema sanitario regionale con il di ingolfare ancor di più i servizi ospedalieri poichè privilegia proprio l’offerta ospedaliera rispetto a quella territoriale. Va potenziato invece il filtro realizzato dalla rete territoriale dei medici di famiglia che risulta fondamentale per la selezione della domanda. Scegliere di privilegiare l’aumento dell’offerta, come emerso nelle prime anticipazioni del piano, è una filosofia vecchia e superata, che rischia solo di creare una domanda aggiuntiva inappropriata. Nel piano, invece, andrebbe ribadita la centralità del territorio e dei medici di famiglia nel favorire la riduzione delle liste di attesa”.

TECNOLOGIA

“Il piano sembra sottovalutare l’importanza dell’utilizzo delle nuove tecnologie web per abbattere le liste di attesa. Bisogna investire massicciamente nella rete informatica collegando e potenziando la rete territoriale dei medici di famiglia”.

TEMPESTIVITA’

“Prevedere l’entrata a regime del piano nella prossima primavera significa essere di fronte solo ad uno spot senza efficacia e non ad un vero piano operativo per abbattere le liste di attesa. Serve rapidità, azioni mirate e immediate, altrimenti, come detto, al di là degli annunci la montagna rischia di partorire solo un topolino, anche dannoso”.