Sanità: no a logiche spartitorie, c'è di mezzo la salute!

Sanità: no a logiche spartitorie, c'è di mezzo la salute!

mirco-1Il tema è quello del piano di accorpamento e riorganizzazione dei servizi ospedalieri per il periodo estivo tra il San Salvatore di Pesaro e il S. Croce di Fano.
[pullquote]Non devono prevalere velleità campanilistiche. Dobbiamo avere una visione globale[/pullquote]In questo momento non possono e non devono prevalere spiriti egoistici e velleità campanilistiche. Le gravi difficoltà in cui versa il piano di razionalizzazione ci obbliga a fare meglio con meno risorse, dobbiamo guardare al nostro sistema sanitario in modo organico, con una visione globale.

Ovvio che il principio valga anche per l’area materno infantile, San Salvatore compreso. Se è vero che quest’ultimo è dotato di ottime strumentazioni tecnologiche e sale parto, non bisogna dimenticare che il polo materno infantile del Santa Croce di Fano ha avuto accesso al finanziamento di potenziamento per il quale sono già stati assegnati i lavori.

Se il criterio del ragionamento fosse soltanto quello delle spartizioni, allora dovrebbero essere considerate anche quelle strutture complesse, come il laboratorio analisi e la cardiologia, che da Fano sono già state spostate a Pesaro. Invece, se siamo responsabili, dobbiamo pretendere una riorganizzazione in cui congruità economica ed efficienza formino un sodalizio che traguardi nuove soglie di tecnologia ed efficienza.
Il must non dev’essere pensare al ribasso o alzare le barricate di divisione. Dobbiamo fare le battaglie per la crescita.

[pullquote]Dobbiamo fare le battaglie per la crescita. Ridurre le fughe verso altre regioni[/pullquote]E prim’ancora lo dico da cittadino marchigiano, rivendico un sistema che punti a ridurre drasticamente i livelli di fuga verso la sanità di altre regioni, che per noi non significa soltanto una perdita in termini economici, piuttosto una mancanza di fiducia da parte dei cittadini.

Insomma l’invito è a mettere da parte ogni forma di strumentalizzazione e bramosia di protagonismo, affinché la riorganizzazione delle unità operative avvenga in modo sistemico e con l’obiettivo di non minare alla base le condizioni di persistenza dei due presidi ospedalieri che, senza l’unificazione sotto l’azienda Marche Nord, oggi non esisterebbero più come siamo stati abituati a conoscerli.