AL VINITALY  CARLONI: “GIU’ LE MANI DAL MADE IN ITALY, QUI A VERONA PER AFFERMARE IL NOSTRO NO AL SISTEMA DI ETICHETTATURA A SEMAFORO”

AL VINITALY CARLONI: “GIU’ LE MANI DAL MADE IN ITALY, QUI A VERONA PER AFFERMARE IL NOSTRO NO AL SISTEMA DI ETICHETTATURA A SEMAFORO”

Seconda giornata al Vinitaly. Protagonista la Casciotta di Urbino DOP, nell’evento “The last DOP lunch”, che diventa l’occasione per ribadire con forza la totale contrarietà delle istituzioni regionali e di tutto il sistema produttivo marchigiano all’ipotesi promossa dall’Unione Europea di una etichettatura a semaforo da apporre sui prodotti alimentari con avvisi di “healt warning” come quelli presenti sui pacchetti di sigarette. Un sistema grossolano che bolla come nocive, in maniera ascientifica ed arbitraria, tutte le grandi produzioni dell’agroalimentare italiano.

L’evento curato da Antonio Centocanti per Food Brand Marche e Paolo Cesaretti a rappresentare il Consorzio Casciotta di Urbino DOP, ha visto la partecipazione del vicepresidente della Regione Marche e assessore all’agricoltura Mirco Carloni: “Quella del Nutriscore – ha commentato – è una subdola guerra commerciale perpetrata ai danni dell’Italia e camuffata da campagna per la salute. Un vero e proprio attacco al sistema produttivo agroalimentare marchigiano ed italiano per favorire i prodotti ultra-processati delle multinazionali estere che in questo modo, con l’aggiunta di pochi ingredienti chimici potrebbero ottenere il bollino verde e falsare a proprio esclusivo vantaggio la percezione della clientela”. In occasione dell’evento, moderato dal conduttore televisivo Federico Quaranta, la Casciotta di Urbino Dop, piccolo ma grande gioiello caseario delle Marche, è stata scelta ad emblema di tutte le eccellenze agroalimentari marchigiane, destinate ad essere gravemente penalizzate dall’etichettatura a semaforo. Un goloso spuntino appunto, “the last DOP lunch”, alla presenza della stampa nazionale a base di Casciotta, Crescia sfogliata di Urbino e Prosciutto di Carpegna DOP per gridare al mondo l’assurdità di tale proposta. Carloni: “L’Europa che ci piace e quella dei diritti e della pace, invece non ci interessa l’Europa degli interessi particolari e della burocrazia. Smettano di mistificare la realtà attribuendo valori negativi ai prodotti salubri ed equilibrati della nostra tradizione che sono da sempre raccomandati in una sana alimentazione. Saremo sempre in prima linea per combattere la prepotenza di chi vorrebbe far credere che una bibita gassata sia più sana di una fetta di prosciutto o di formaggio. Lascino stare le nostre eccellenze e se vogliono si tengano pure la loro “cola light” e i loro wurstel industriali”.