CARLONI: “COSI’ TRASFORMIAMO L’AGRICOLTURA. 60 MILIONI PER LO SVILUPPO RURALE E NON SOLO. PUNTIAMO SU SOSTENIBILITA’ E INNOVAZIONE”

CARLONI: “COSI’ TRASFORMIAMO L’AGRICOLTURA. 60 MILIONI PER LO SVILUPPO RURALE E NON SOLO. PUNTIAMO SU SOSTENIBILITA’ E INNOVAZIONE”

Intervista Il Resto del Carlino del 30 Giugno 2022

Assessore, che momento vivono gli agricoltori marchigiani?

“L’agricoltura marchigiana sta dimostrando grande forza nel resistere alle difficoltà della crisi internazionale che si è manifestata a ridosso della pandemia. La maturità dimostrata dai produttori agricoli e le misure di sostegno mirate, predisposte tempestivamente dalla Regione, hanno consentito di mitigare gli effetti della crisi”. Mirco Carloni, assessore regionale all’Agricolture e vicepresidente delle Marche (nella foto a destra), guarda alle azioni concrete messe in campo dalla Regione per supportare un settore gravemente colpito dalle difficoltà.

Ci dica meglio.

“Solo negli ultimi nove mesi abbiamo attivato 60 milioni di euro per le misure del Programma di Sviluppo Rurale (Psr, ndr), che sostengono l’insediamento dei giovani, e abbiamo aperto il bando per favorire investimenti che in alcune aree mancavano”.

Come stanno incidendo il caro vita e le difficoltà economiche dovute alla guerra?

“Il conflitto in Ucraina ha creato tensioni impreviste. L’aumento dei prezzi dell’energia, come pure di fertilizzanti e mangimi, sta causando un eccezionale aumento dei costi di produzione. Alla crescita dei mezzi tecnici di produzione, si aggiungono prezzi di acquisto dei prodotti agricoli non adeguatamente riconosciuti ai produttori, combinazione che determina una situazione capace di compromettere pesantemente la sostenibilità economica. La stima a marzo da parte del Crea (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ndr) dava una variazione del 170% per il costo dei fertilizzanti, del 129% per il gasolio e del 90% per sementi e piantine”.

Che altro?

“L’incertezza internazionale sta rendendo molto complicato pianificare le attività: pur in presenza di fondi e opportunità disponibili a livello nazionale, attraverso i fondi Pnrr, e a livello regionale, con i fondi del Psr, il settore agroalimentare fatica a progettare. La strategia adottata dalla Regione verte su una costante attività di affiancamento alle filiere per orientare le scelte degli imprenditori. Occorre coadiuvare le imprese per renderle più organizzate e con migliori capacità manageriali, per affrontare i repentini cambiamenti del mercato”.

Il Covid quali strascichi ha lasciato, invece?

“Gli strascichi più evidenti in agricoltura generati dalla crisi, innescata dal Covid prima, e successivamente dal conflitto in Ucraina, riguardano il settore della zootecnia. Le turbative di mercato internazionali sul prezzo delle commodity agricole hanno un forte impatto sugli allevamenti: gran parte delle materie prime per la produzione di mangimi provengono dall’estero. Abbiamo deciso di sostenere ampiamente il settore zootecnico con misure ad hoc a supporto degli allevatori finalizzate principalmente a fornire liquidità alle imprese. Con una chiara scelta politica, la zootecnia è stata messa da subito al centro della strategia della Regione”.

Per i prossimi mesi quali azioni prevedete?

“Il rilancio dell’agricoltura marchigiana passa per due azioni che stiamo predisponendo in sinergia con gli imprenditori agricoli. La prima riguarda la valorizzazione delle produzioni enogastronomiche del Made in Marche e promozione dei relativi territori di produzione in ottica turistica. Attraverso i due neonati distretti del cibo regionali, biologico e prodotti di qualità certificati, vogliamo trasformare i luoghi di produzione agricola in accoglienza e ospitalità per una rinnovata offerta turistica, più emozionale ed esperienziale. Le nostre aziende potranno diventare dei veri luoghi di attrazione e ospitalità, il perno su cui creare itinerari enoturistici che possano legare tutte le eccellenze del territorio, da quelle gastronomiche a quelle culturali e naturalistiche. La seconda azione riguarda l’aggregazione di filiera, al fine di ottenere una più alta valorizzazione delle produzioni agricole da poter trasferire agli agricoltori. Per realizzare questi due importanti interventi, parteciperemo ai bandi nazionali per intercettare 1,2 miliardi di euro messi a disposizione dal piano complementare del Pnrr”.

E cosa chiederete al governo?

“Nei prossimi mesi inoltre si deciderà il Piano Strategico nazionale per la Pac 2023-27, che ci vincolerà nelle scelte regionali del Psr. Al Mipaaf e alla Commissione Europea chiediamo una nuova programmazione adeguata al contesto geopolitico. Servono scelte che semplifichino l’accesso ai finanziamenti e che consentano all’imprenditore di realizzare investimenti mirati sulle proprie necessità: le scelte sulle pratiche ambientali, ad esempio, non devono guardare solo alla sostenibilità ambientale, ma permettere una crescita competitiva del nostro sistema agricolo e agroalimentare a beneficio di tutto il territorio”.