CARLONI: "ENNESIMO FALLIMENTO SULLA SANITA'"

CARLONI: "ENNESIMO FALLIMENTO SULLA SANITA'"

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Carloni: «Loffreda se ne va? Ennesimo fallimento sulla sanità»
Il consigliere regionale della Lega: «Il sistema degenera, si spende troppo per gli amministrativi»
«Se la voce dell’addio del primario del Pronto Soccorso di Marche Nord, Stefano Loffreda, fosse confermata – dice il consigliere regionale, Mirco Carloni – saremmo di fronte all’ennesimo segnale, generalizzato nella sanità marchigiana, di una situazione critica vissuta nella parte apicale della dirigenza ospedaliera. I primari non rimangono e si fa fatica a sostituirli perché non c’è una vera condizione di attrattività per lavorare nella sanità marchigiana dove, oltre all’insufficiente assunzione di personale, sono stati tagliati gli incentivi che servivano a gratificare il personale medico. Ricordo che le condizioni odierne permettono ai professionisti di scegliere: se questo succede troppo di frequente, c’è qualcosa che non va». Secondo il consigliere regionale della Lega è evidente che le scelte prese negli ultimi quattro anni nel campo della salute siano state totalmente sbagliate. «Siamo diventati tra i maggiori finanziatori dei sistemi sanitari di Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio e anche Abruzzo dove i nostri concittadini vanno sempre più spesso a curarsi – spiega Carloni – I circa 40 milioni di euro di sbilancio, tra mobilità attiva e passiva nel 2017, ultimo dato disponibile elaborato dal rapporto Gimbe, ci dimostra che il questo modello non solo fa migrare di più i marchigiani oltreconfine, ma non funziona». Il consigliere parla apertamente di «degenerazione del sistema». «Spendiamo tantissimo sul piano amministrativo e territoriale, ma poi non abbiamo più soldi da investire sul personale medico e paramedico. Questa è la distorsione: abbiamo l’Agenzia sanitaria regionale, l’assessorato alla Salute, l’Agenzia sanitaria unica, le aziende ospedaliere, strutture che si sovrappongono sul piano burocratico-amministrativo e che in certi casi, penso in particolare ai dirigenti delle Aree vaste, servono unicamente per un controllo politico della sanità e del territorio che il Pd non ha mai smesso di esercitare. Rischiamo di perdere personale qualificato e servizi perché il piatto piange ma poi, guarda caso, arriva il privato che fa le stesse prestazioni di fianco a casa e che magari provvediamo anche a convenzionare. Questo è il motivo per cui muore la sanita pubblica». Per questo la riorganizzazione del sistema sanitario è diventata una priorità. Questa la proposta di Carloni, presentata al tavolo tecnico pre-elettorale organizzato dalla Lega: «Penso ad una sanità con una organizzazione semplice, con una guida tecnica a livello centrale, dove eliminare o ridimensionare tutte le strutture che costano e che non danno servizi, o quanto meno non sono percepite come tali, anche per tendere ad un vero efficientamento del sistema – afferma il consigliere regionale – La componente politica deve essere separata il più possibile dal sistema di cura, altrimenti si va a comprimere la professionalità sanitaria con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti»