VINITALY, SETTORE VITIVINICOLO PARTE DELLA NOSTRA STORIA

VINITALY, SETTORE VITIVINICOLO PARTE DELLA NOSTRA STORIA

Il vino è la nostra cultura, la nostra tradizione millenaria. A ricordarlo sono anche i quadri di Caravaggio e di Guido Reni dedicati a Bacco che sono stati portati dagli Uffizi a Verona, in occasione del Vinitaly che si è tenuto dal 2 al 5 aprile. Il vino, infatti, non è soltanto una bevanda alcolica e noi di questo ne andiamo orgogliosi. Non può essere classificato in modo rigido come vuole imporre l’Europa.

Durante gli incontri abbiamo potuto commentare anche il concetto di sostenibilità. La cosa più sostenibile che abbiamo è la tradizione che viene da processi antichissimi. Secondo voi è sostenibile un pacchetto in tetra pak con all’interno il vino? Lo è un’etichetta con la foto di un tumore al fegato? O il limite di 10% d’alcool come le bevande prodotte industrialmente? Per alcuni funzionari europei è questa la sostenibilità. Con questa scusa e con la standardizzazione si rischia di distruggere un’eccellenza conservata per millenni.

Abbiamo il compito, quindi, di presidiare questi comportamenti e di tutelare il settore vitivinicolo italiano che stiamo celebrando in questi giorni. Non deve essere condannato all’estinzione. Dobbiamo, anzi, guardare al futuro, riporlo nelle nuove generazioni. Senza correre il rischio di lasciare nelle loro mani alimenti sintetici, latte prodotto senza latte, carne senza carne e vino senza uva.

Se la sostenibilità è indotta, i nostri sistemi produttivi agricoli saranno gli unici a rimetterci. Inoltre, l’esasperazione della ricerca di prodotti alternativi costituisce un rischio per la salute. L’Italia è stata, infatti, la prima nazione a prendere un provvedimento per tutelare i cittadini, oltre che il settore.

Eventi come il Vinitaly sono, quindi, fondamentali per l’agricoltura. Permettono di mettere al centro delle agende, dei telegiornali e dei social media il settore primario che rende il nostro Paese famoso in tutto il mondo.