DOBBIAMO SVECCHIARE LE NORME URBANISTICHE PER METTERE IN SICUREZZA GLI EDIFICI : PIU' INCENTIVI E MENO BUROCRAZIA

DOBBIAMO SVECCHIARE LE NORME URBANISTICHE PER METTERE IN SICUREZZA GLI EDIFICI : PIU' INCENTIVI E MENO BUROCRAZIA

2016-09-08 09_24_39-PressReader.com - Giornali da tutto il mondoDobbiamo svecchiare le norme urbanistiche ferme dal 1992, in particolare quelle per mettere in sicurezza gli edifici soprattutto in centro storico: più #incentivi e meno #burocrazia
 
Il recente sisma che ha coinvolto anche la Regione Marche ha messo ancora una volta a nudo l’inadeguatezza dell’attuale legge regionale urbanistica che si rivela carente ed insufficiente  nel favorire l’adeguamento ed il miglioramento antisismico del nostro territorio. Occorre subito iniziale l’iter per cambiare la legge ad oggi in vigore e vararne una  innovativa e moderna che favorisca l’adeguamento alle normative nazionali esistenti attraverso l’introduzione di sgravi fiscali, diminuzione degli oneri di urbanizzazione e fattori premiali per le attività economiche e ricettive.
L’attuale legge regionale ferma al 1992, oltre ad essere un freno allo sviluppo,  è carente sotto il profilo della prevenzione in merito alla normativa antisismica. Il Presidente Ceriscioli aveva promesso nel discorso di insediamento che la sua Giunta avrebbe proceduto celermente ad un cambiamento della legge, ma dopo oltre un anno di tempo ancora non si vede alcuna proposta. Occorre non perdere ulteriore tempo e mettere in campo proposte concrete che prevedano agevolazioni per l’attuazione di misure antisismiche e l’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica degli edifici esistenti soprattutto nei centri storici. E’ prioritario certamente trovare le risorse per le scuole, gli ospedali e tutti i pubblici uffici, ma occorre anche  favorire la messa in sicurezza  di costruzioni adibite ad abitazione principale,  ad attività produttive, ad attività commerciali e ricettive.
Occorre attuare una vera politica di prevenzione che abbia come obiettivo primario quello di  portare un edificio esistente allo stesso livello di sicurezza richiesto dalle attuali normative alle nuove costruzioni, in particolare attraverso interventi di miglioramento/adeguamento sismico  volti ad incrementare la capacità di resistenza (attraverso ad esempio l’introduzione di catene e tirati di acciaio), a creare sistemi di isolamento sismico applicati alla base dell’edificio, alla riduzione dei pesi ed all’alleggerimento delle strutture e dei solai.
Senza ipocrisie occorre aver presente che intervenire sugli edifici esistenti, in particolare nei centri storici, è costoso e spesso difficile e per questa ragione servono misure che incentivino l’investimento privato. In particolare per le attività economiche, commerciali e ricettive se da un lato vanno semplificate le procedure e  l’iter dei passaggi burocratici tra enti che spesso impiegano anni per rilasciare permessi, dall’altro occorre un piano straordinario di misure introducendo fattori premiali non solamente di tipo economico attraverso contributi o agevolazioni fiscali, ma anche attraverso la possibilità di incrementi volumetrici e di capacità ricettiva che sarebbero un importante elemento di stimolo per l’investimento da effettuare.