Sulla Pesca alla Vongola voglio evitare l'invadenza della politica sulla impresa

Sulla Pesca alla Vongola voglio evitare l'invadenza della politica sulla impresa

Questa mattina in Consiglio Regionale è andata in scena una invadenza della politica sulla impresa della pesca alla vongola, approvato il regolamento senza la spartizione delle barche come avevano provato a fare con emendamenti nei giorni scorsi. Per l’ennesima volta si è affrontato il tema della pesca alla vongola che per le Marche è un tema importante coinvolge infatti oltre duecento imbarcazioni e migliaia di famiglie questa attività economica che viene svolta nel mare Adriatico per il suo fondale specifico.
In particolare oltre ad un regolamento si è proposto di spostare 25 barche da un compartimento all’altro rischiando di invadere un campo privato e provocando delle speculazioni. Su questo tema la sensibilità e la tensione è molto alta ogni compartimento ha le sue giuste rivendicazioni. Nel mio intervento ho ricordato che su questa vicenda ho ricordato che la posizione migliore sarebbe stata quella di ricevere un accordo sulla ripartizione degli spazi e del numero di barche dagli stessi operatori con un accordo dal basso. Poiché questo non è avvenuto perché noi legislatori dobbiamo intervenire in modo illiberale!? Dai dati ufficiali sulla presenza dei molluschi bivalvi dice che la regione ha una presenza distribuita in modo equo e ancora la ricrescita del prodotto rende impossibile l’analisi del settore tanto da giustificare questo “riordino” del settore.
Inoltre l’invasione da parte del legislatore sul settore mortifica lo sforzo di chi in ottica di salvaguardia dell’ambiente si è autonomamente disciplinato con dei fermi e autocontrollo da parte degli imprenditori invece un livellamento del numero delle barche in versione statalista colpirebbe solo il settore come scelta dall’alto. Mentre la fusione di alcuni comparti tra di loro sempre con spirito di sussidiarietà è ben accetto ma deve servire alla tutela ambientale e alla crescita della cultura della coltivazione e raccolta delle vongole.
Nel mio intervento ho chiesto inoltre all’assessore regionale Sara Giannini, come già detto da impresa pesca-coldiretti, sarebbe un impegno giusto quello nei confronti dell’ Europa all’ottenimento della deroga sul divieto di raccolta dei molluschi bivalvi entro le 0.3 miglia eliminando il 70% delle aree di pesca laddove ne ricorrano i requisiti di sicurezza. Questo permetterebbe una migliore pianificazione della pesca mettendo a riposo alcune aree per la riproduzione. La politica deve fare queste scelte non entrare nella speculazione territoriale di spostare le barche favorendo chi non ha auto disciplinato il proprio impegno di pesca. Il consiglio anche su mia richiesta ha approvato il regolamento ritirando gli emendamenti presentati che entravano in una logica spartitoria di dubbia trasparenza.