CARLONI : “IL CIBO SINTETICO NON E’ IL CIBO DEL FUTURO, MA L’AFFARE DEL FUTURO E L’ITALIA PER PRIMA LO DEVE VIETARE”

CARLONI : “IL CIBO SINTETICO NON E’ IL CIBO DEL FUTURO, MA L’AFFARE DEL FUTURO E L’ITALIA PER PRIMA LO DEVE VIETARE”

Villaggio di Coldiretti Roma, Carloni: “Il cibo sintetico non è il cibo del futuro, il cibo sintetico è l’affare del futuro ed è per questo che l’Italia deve per prima vietarlo”


Sono davvero felice di essere qua e di poter portare il saluto della Commissione Agricoltura. Vedo tanti colleghi che hanno lavorato in questo anno per portare avanti dei provvedimenti, alcuni dei quali sono stati discussi nelle assemblee di Coldiretti e che nascono dalle esigenze riportate dagli agricoltori. In primis volevo darvi queste due notizie che penso siano importanti e che sostanziano il nostro lavoro: abbiamo chiuso l’iter per la legge che vieterà in Italia la carne sintetica, la sua produzione e commercializzazione. Nelle prossime settimane andrà in aula e l’Italia sarà il primo paese a dotarsi di una legge per vietarne l’uso. Ma siamo andati anche oltre prevedendo il divieto di utilizzare parole associabili a prodotti di carne con prodotti vegetali. Su questo siamo stati molto criticati e molto attaccati, ma io ne sono davvero fiero perché utilizzare parole tradizionali, penso al prosciutto di tofu, alla bresaola di seitan, proprie di prodotti che hanno una storia, una tradizione che sono legati intimamente alla produzione agricola, per farli diventare dei prodotti industriali creati dentro i capannoni, è qualcosa che è contro, non solo alla nostra storia ma anche i nostri interessi. L’altra legge che sta andando in approvazione è quella sui giovani agricoltori. Quando si parla di agricoltura si utilizza la parola storia, tradizione, riforma agraria, si parla, cioè, dell’agricoltura riferita al passato, ma non dimentichiamoci che, se vogliamo parlare del futuro dell’agricoltura, dobbiamo pensare ai giovani. Per la prima volta ci sarà una legge dedicata alla gioventù agricola, una legge che riassume tutti gli interessi che riguardano chi vuol fare l’imprenditore agricolo. Perché non è spiegabile il motivo per cui una startup innovativa riceve contributi pubblici e garanzie dallo stato dal nostro sistema bancario per poter avere anche credito agevolato e, invece, un giovane imprenditore agricolo che vuole comprare un trattore, un fondo o una casa, debba portare i nonni, gli zii a firmare le garanzie in banca. L’agricoltore in questa fase è cruciale perché, se viene sostituito in nome della sostenibilità con altri processi produttivi, non avremo più quell’Italia che noi conosciamo. Quindi il debito che l’Italia ha con gli agricoltori è davvero alto e noi per restituire quel debito dobbiamo fare delle leggi che mettono al riparo gli interessi degli agricoltori, che coincidono con quelli dell’Italia. Per questo vi ringrazio per il lavoro svolto in questo anno e anche per esserci stati vicini nei momenti decisivi. Nelle prossime settimane verremo criticati perché vietare la carne sintetica significa andare contro degli interessi forti. Quindi stateci vicino perché un conto è parlare da un palco o in televisione e un conto è votare le leggi. Io sono convinto di una cosa, dopo un anno dal presidente della commissione agricoltura, il cibo sintetico non è il cibo del futuro, il cibo sintetico è l’affare del futuro ed è per questo che l’Italia deve per prima vietarlo.