DAL VILLAGIO DI COLDIRETTI OSPITE DEL PROGRAMMA TELEVISIVO UNOMATTINA SU RAI1

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Questi eventi sono molto importanti per far conoscere quello che rappresenta l’agricoltura in Italia. Probabilmente le nuove generazioni non sanno come molti processi produttivi avvengono e credo che sia fondamentale divulgare, far capire quanta parte dell’agricoltura c’è nella nostra cultura. Io penso sempre che l’Italia abbia un debito enorme verso gli agricoltori per quello che sanno fare e per quello che producono. Quindi è davvero molto importante che ci siano momenti di esposizione ma anche di confronto per fare il punto su tante attività regolatorie che riguardano questo settore. Purtroppo, l’agricoltore spesso viene vista come una pressione indebita sull’ambiente mentre invece, noi siamo convinti, che con la sua presenza sia il vero ambientalista perchè tiene vive le aree interne, le custodisce e riesce a realizzare delle eccellenze. In dirittura di arrivo alcune norme tra queste quella sulla carne sintetica. Sarà la prima legge al mondo grazie alla quale sarà vietata la produzione e la distribuzione di carne sintetica ma anche l’utilizzo di parole legate a prodotti tradizionali della carne per prodotti vegetali. Questo per tutelare le nostre produzioni tradizionali e per non farci derubare di un patrimonio che l’Italia ha.
C’è bisogno di un’attività regolatoria, da parte della comunità europea, che veda nell’agricoltura un sistema motore, un sistema virtuoso. Molto spesso, invece, alcune norme sembrano voler ridurre la presenza degli agricoltori o sostituirli utilizzando il concetto di sostenibilità che diventa sostituibilità. Se non ci saranno nuove generazioni che porteranno avanti il lavoro, i mestieri dei nonni, dei padri la nostra agricoltura, così come l’abbiamo conosciuta, rischia di scomparire. Per questo abbiamo dedicato un testo di legge complessivo che riunisce tutte le norme legate alla gioventù agricola, all’imprenditorialità agricola; facendo in modo che un giovane che abbia voglia di dedicarsi all’agricoltura, lo faccia in modo imprenditoriale sapendo che le istituzioni sono dalla sua parte. Dobbiamo favorire quelle filiere di produzione che in passato si sono abbandonate per alcune commodities che preferivamo comperare anziché produrre mentre, invece, dall’agricoltura possono nascere principi attivi utilizzabili nella chimica e nella nutraceutica. Tutto ciò che può essere sviluppato, anche dal punto di vista industriale, ma ricordandoci sempre che la prima vera tutela e verso chi produce e il reddito deve rimanere sulla parte bassa della filiera, cioè su chi fatica.