IL PD STA DEMOLENDO LA SANITA' DELLA NOSTRA PROVINCIA

IL PD STA DEMOLENDO LA SANITA' DELLA NOSTRA PROVINCIA

Il presidente Ceriscioli è stato lasciato solo dal suo partito che ha bocciato le decisioni fin qui compiute sulla sanità. Occorre azzerare il lavoro fatto ed agire concertando le scelte con i territori e con le rappresentanze istituzionali democraticamente elette..
La giusta protesta di ieri dei sindaci davanti al Palazzo della Regione mette a nudo la totale assenza di una strategia politica di Ceriscioli sulla sanità. Dove sono le riforme annunciate in campagna elettorale? Ad oggi noi assistiamo solo a tagli di servizi, di reparti e di ospedali senza comprendere la strategia delle scelte che accompagnano questa presunta riorganizzazione.
Davanti alla giusta e legittima protesta dei sindaci ci si accorge che il Re è nudo e che Ceriscioli è rimasto solo visto che persino i sindaci del suo stesso partito hanno bocciato la sua azione. Fa bene  il sindaco Matteo Ricci, vicepresidente nazionale del PD a disconoscere quanto fatto da Ceriscioli, ma questa protesta non deve limitarsi a far apparire il PD contemporaneamente come un partito di lotta e di governo solo per non scontentare nessuno, ma deve tradursi nell’azzeramento di tutte le scelte fin qui effettuate. Ai cittadini marchigiani interessa la loro salute e non quella del partito democratico.
In questa situazione di disorganizzazione la qualità dei servizi nei nostri ospedali viene mantenuta solo dalla professionalità e dal lavoro di tanti medici che con sacrificio stanno sopperendo alle carenze organizzative. Contemporaneamente c’è , però, anche chi si sta pensano soltanto ai propri interessi non utilizzando al 100% le attrezzature presenti nelle strutture pubbliche favorendo in questo modo l’attività privata.
La dirigenza regionale e territoriale della Sanità stanno agendo con logiche autoreferenziali ed immaginano di decidere il futuro della collettività senza ascoltare in alcun modo i cittadini ed i loro rappresentanti eletti come sindaci e consiglieri regionali che hanno invece il compito di rappresentare i bisogni del territorio. Mi chiedo se questi stessi dirigenti si rendano conto che il loro ruolo è quello di compiere un servizio pubblico per la salute e non solo di occuparsi solo di bilanci o di premi di risultato di fine anno. Questa organizzazione sanitaria totalmente autoreferenziale non risponde ai bisogni reali delle persone e va pertanto cambiata radicalmente attraverso un confronto con le comunità regionali.
Ceriscioli  interrompa subito questo metodo arrogante da asfaltatore basato solo su logiche ragionieristiche di bilancio che inducono soltanto a chiudere e a risparmiare.